martedì 29 gennaio 2013

Once upon a blog...

"C'era una volta, un'adolescente milanese degli anni '90, che dopo aver fatto i compiti di scuola, si sedeva sul suo divano verde bottiglia, accendeva la tv, e come per magia, entrava in un luogo dove poteva essere chiunque avrebbe voluto: una poliziotta, un'investigatrice privata, una supereroina, la figlia di un ricco uomo d'affari, la fidanzata del più amato del liceo, la "mean girl" della scuola, un'avvocato, una scrittrice, un dottore ... buona o cattiva, generosa o tirchia, vendicativa o comprensiva. 
Come distorglierla da questa realtà catodica? Solo sua madre aveva quel potere, ma con gli anni, anche l'unica autorità che riusciva a farle "spegnere" le sue multipersonalità, piano piano si affievolì, causa: maggiore età compiuta. Da questo momento in poi, ogni istante di svago, era dedicato alla sua realtà parallela preferita, il mondo dei telefilm o come vengono chiamati oggi, il mondo delle serie televisive!"

Questa, in breve, è la mia storia o meglio la spiegazione della mia passione. Fin da piccoli, ci sentiamo dire che guardare troppa tv fa male, ma io sono cresciuta benissimo!
Basta sapere cosa si guarda e come. Per questo, devo ringraziare mamma e papà che mi hanno spiegato e guidato nelle mie scelte - una volta dette catodiche - ora digitali.

Sociopatica? Assolutamente no! Anzi, tutt'altro, socievolissima, piena di interessi e di amici. Ma quando la realtà vera, quella della vita, non andava come speravo, bastava una puntata di Charlie's Angels o di Beverly Hills, per smettere di pensare alle cose negative, estraniarsi e vivere le avventure altrui. 


Oggi tutto è più facile, soprattutto perchè gli Americani, sono diventati una vera catena di montaggio nel produrre serie tv... e che serie! 
Da adolescente sognavo di essere io la preferita di Dylan (Luke Perry), oggi, da adulta, guardo le serie con occhi diversi, ne apprezzo la sceneggiatura, la recitazione (tutto solo in lingua originale), la fotografia, le location e continuo ad essere affascinata dai personaggi, che chi scrive questi piccoli capolavori del piccolo schermo, riesce a far sembrare reali, vivi, dandogli una storia, una vita propria a tutto tondo. E io continuo ad essere chi preferisco: una spia, un' agente della scientifica, un' adolescente dell'upper east side, un vampiro o una donna che cerca vendetta!


Guardo, assaggio, provo e come se fossi al supermercato alla fine compro. Mi affeziono, rido, piango, mi arrabbio, mi vergogno, ho paura... riesco a provare emozioni di ogni tipo e cerco di passarle a chi ha voglia di ascoltarmi o meglio di leggere, e poi a sua volta di testare il prodotto!

Quanti/e hanno pianto quando il Dott. Greene di E.R. è morto? 
Milioni, e sinceramente. 
Quanti/e hanno gioito sapendo che era Pacey Witter il futuro di Joey Potter? 
Tutte quelle che pensavano che il telefilm dovesse chiamarsi Pacey's Creek al posto di Dawson's Creek! (Adoravo anche Dawson, ma Pacey è Pacey!)


E' la genialità degli sceneggiatori che ci portano esattamente dove vogliono, eccoli, sono loro che hanno sostituito l'autorità di mia mamma... ah! 

A parte tutto, giuro, sono una donna normale. Una sognatrice. Una spettatrice. Una che vive la sua realtà, ma anche quella di molti altri... Mille vite in una sola. 

Votate Serieous Addiction cliccando qui
Grazie a tutti!

2 commenti:

  1. beverly hills ? visto tutte le puntate e poi mi sono pure trasferita in USA anche se la realtà era diversa....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo non ci sono più i Dylan e i Brandon di una volta... ;-)

      Elimina